Sesta Traversata dell'Appennino
La sesta edizione di “Balla coi lupi”, grazie anche a condizioni meteo ottime e a tanta neve, ha ottenuto un grande successo, confermato dal giudizio dei musher.
La novità principale della Traversata appeninica è stata la programmazione di due tappe giornaliere. Un esperimento preso in accordo con i musher per cercare di eliminare i tempi morti ma che, però, non ha dato i risultati sperati. È quindi probabile che nella settima edizione, in programma nel mese di febbraio 2014 si torni alla vecchia formula della tappa unica. A differenza di quel che era successo lo scorso anno, il tempo è stato molto bello ad eccezione del secondo giorno quando i partecipanti hanno dovuto fare i conti con nevischio, nebbia e vento. E anche con un’imprevista tappa notturna. Anche se le due tappe giornalier non prevedevano un chilometraggio eccessivo, la sosta ha finito per “rompere” il ritmo ai cani ma anche a provocare stanchezza tra i musher e quindi, come si è detto, quasi certamente si tornerà all’antico. Ancora una volta, determinanti per la buona riuscita della manifestazione si è confermata la presenza delle motoslitte al seguito che hanno permesso un controllo continuo della situazione ed anche rapidi interventi in caso di necessità, in particolare, durante l’imprevista tappa notturno Pradarena-Cerreto Laghi, durante la quale alcuni musher si erano trovati in difficoltà. Una ulteriore sicurezza è stata la costante presenza del veterinario al seguito.
Questo un piccolo diario della Traversata.
6 febbraio – Prima tappa Febbio-rifugio Segheria. 2° tappa Rifugio Segheria- Febbio
Il ritrovo a Febbio alle 9 del mattino. Dopo i consueti saluti, alle 10 partenza per raggiungere il rifugio Segheria dell’Abetina reale. Al via accanto a “vecchi” protagonisti come Giuseppe Prampolini, Renato Alberoni, Fabrizio Lovati, Marco Ossola, Doriano Gambini, Piero Natali, Giovanni Ravelli e Antonio Ballatore, anche quattro nuovi musher alla prima esperienza a “Balla coi lupi”: Roberto Alletto, Luca Lombardi, Antonio Rodondella e una giovane musher, Alessandra Girardi.
Giornata con sole splendido e temperatura mite. Tanta neve, e percorso perfettamente battuto da Giovanni Pieroni, gestore del rifugio. Una tappa ben conosciuta che da anni è un appuntamento fisso nel programma di “Balla coi lupi”. Nessuna difficoltà quindi per i musher e i loro cani. In un paio d’ore dai 1000 metri di Febbio si percorrono i 15 km per arrivare al rifugio a quota 1500. Dopo un abbondante pranzo alle 15 si riparte per tornare a Febbio. Un tratto quasi tutto in discesa che gli equipaggi compiono in circa un’ora dando sfogo alla vitalità e voglia di correre dei cani. In serata era in programma il campo notturno a Pian Vallese che causa la grande quantità di neve fresca (oltre un metro) si è deciso di annullare e far dormire in albergo i musher e sui furgoni i cani.
7 febbraio – Terza tappa Monte Orsaro- passo della Cisa-Montecagno. 4° tappa Passo di Pradarena-Cerreto Lago.
Dopo il sole della prima giornata ci si sveglia con un cielo grigio che promette neve e temperatura ben sotto lo zero. La partenza era prevista alle 9,30 da Mote Orsaro ma la carovana incontra difficoltà a raggiungere il luogo della partenza per la presenza di tratti ghiacciati sulla strada e così, il via è dato intorno alle 11. Anche il tracciato subisce una modifica. Resta immutata la distanza ma anziché a Montecagno l’arrivo è spostato a Sologno. Una tappa tranquilla che è percorsa in poco più di un’ora essendo tutta in discesa, dai 1500 metri di Monte Orsaro- Passo della Cisa a 900 metri di Sologno. Ci si sposta a Ligonchio per il pranzo. Nel pomeriggio si raggiunge il passo di Pradarena, dove ci si trova in mezzo ad una bufera di vento e una nebbia abbastanza fitta. Nel programma il via doveva essere dato alle 15,30 e invece per l’accumularsi dei ritardi si parte intorno alle 17 quando ormai sta calando il buio e nubi basse, nebbia e vento rendono difficile la visibilità. Per i musher che avevano già disputato questa tappa sia di giorno e di notte, nessun problema. Qualche difficoltà invece per i nuovi che probabilmente non si aspettavano condizioni meteo così impegnative e per di più col buio. A questo va aggiunto anche il bagno per niente piacevole provocato da alcuni guadi di torrenti con acqua gelida che ha provocato anche qualche caduta! Alla fine la soddisfazione è stata grande soprattutto nel vedere i cani diventare i veri protagonisti.
8 febbraio – 5° tappa Passo del Cerreto-Pratizzano. 6° tappa Pratizzano-Lago del Ventasso.
L’Appennino offre cambi di stagione improvvisi. Durante la notte è arrivata una spruzzati di neve e ci si sveglia immersi tra le nuvole. Poco dopo spunta il sole ad annunciare una giornata splendida. Il tracciato, molto lungo e spettacolare, dal Passo del Cerreto a Pratizzano, guadando il Fiume Secchia poco sotto le sorgenti e aggirando l’Alpe di Succiso con panorami mozzafiato. Nessun problema per i musher e per i cani. Anche Gambini partito con un ginocchio malandato per uno scivolone nel torrente Riarbero disputa l’intera tappa. Un buon pranzo al rifugio di Pratizzano e nel tardo pomeriggio la 6° frazione fino al Lago del Ventasso, coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti dell’Appennino reggiano e gli equipaggi compiono l’intero giro dello specchio di ghiaccio, mentre qualche spericolato si avventura sul lago. Qui doveva essere il campo notturno ma causa la tanta neve fresca si è deciso di sospenderlo e scende a Ventasso.
9 febbraio – 7° tappa Pratizzano-Succiso. 8° tappa Succiso Miscoso.
Nei programmi iniziali, la 7° tappa avrebbe dovuto essere molto più lunga e impegnativa salendo fin sotto l’Alpe di Succiso, ma le condizioni della neve e il pericolo di slavine hanno portato alla decisione di proporre il vecchio tracciato già seguito nelle edizioni precedenti. Così, anche quest’anno non si è riuscito a salire verso l’Alpe, un obiettivo che si cercherà di raggiungere la prossima edizione. A Succiso, ospiti degli amici della Valle dei Cavalieri, la Traversata è sempre di casa. Ci trattano non da ospiti ma da amici con le loro invitanti specialità gastronomiche. Il rischio è di alzarsi da tavola abbastanza appesantiti e allora qualcuno decide che i cani sono stanchi (!) e rinuncia all’8a frazione. Non tutti. C’è chi non molla mai come Antonio Ballatore e, sorpresa, anche Gambini che nonostante il ginocchio non ancora in perfette condizioni prende il via per una frazione, disputata la prima volta lo scorso anno sotto una bufera di neve incredibile, che mette a dura prova - anche con il guado del torrente Liocca – musher e cani. La sera grande festa in quanto praticamente la Traversata finisce a Miscoso e l’ultima tappa quella di Schia è solo una festosa esibizione. Si sta a tavola tanto, si magia tanto, si canta e si balla fino alle ore piccole. La sveglia alle 7. Il Programma prevedeva un tracciato sulle piste della stazione invernale di Schia, ma vista la giornata di sole e le condizioni perfette dalla neve dopo una breve consulto, si decide di fare il percorso tradizionale, più lungo e spettacolare dal Passo di Ticchiano a Schia. Un tracciato tutto in quota tra faggette spettacolari, per arrivare, tutti insieme, musher e motoslitte, all’arrivo delle piste da sci tra due ali di folla. Renato Alberoni, come ogni anno, non ha disputato la tappa dedicandosi fin dal primo mattino a far provare ai tanti bimbi presenti l’esperienza indimenticabile di condurre, da soli, una piccola muta. Questo grazie anche alla docilità ed all’intelligenza dai suoi siberian husky che sanno bene come comportarsi con i bambini. Poi, pranzo di chiusura, con omaggi ai musher e i saluti e la promessa di ritrovarsi la prima settimana di febbraio 2014.